Il letto contenitore rappresenta un’ottima soluzione per recuperare dello spazio, soprattutto in stanze da letto non troppo grandi. Una struttura classica, infatti, occuperebbe della metratura togliendola a qualsiasi altro impiego e lasciare vuoto il “sottoletto” è talvolta un peccato.

Diventato sempre più diffuso negli ultimi anni, il letto contenitore ha in comune con un letto tradizionale materasso, doghe o rete, testiera e profilo esterno. La differenza, invece, risiede nella sua struttura che permette il sollevamento delle doghe e del materasso.

Un profilo metallico, che racchiude e fissa le doghe, è collegato a un sistema di leve e piccoli pistoni, che – tirando verso l’alto o verso il basso il profilo – permettono al materasso e alle doghe di alzarsi e abbassarsi. I pistoni sono saldamente legati alla parte fissa del letto.

Lo spazio che rimane tra le doghe, abbassate, e il pavimento è quindi perfettamente accessibile e può essere riempito: con i vestiti della stagione passata, con la biancheria della stanza da letto o del bagno, le scarpe o qualsiasi altro oggetto si abbia la necessità di mettere in ordine.

Quando si sceglie un letto contenitore è fondamentale puntare sulla qualità, soprattutto se si vive – per esempio – in una casa di proprietà, o se la sistemazione non è in ogni caso provvisoria, ma definitiva.

Una struttura in legno multistrato, per esempio, sarà più resistente e duratura di una struttura in truciolato. Il meccanismo di apertura, inoltre, dovrà essere efficiente e realizzato con metalli di prima qualità, che siano in grado di reggere perfettamente il peso del materasso e che non si usurino in breve tempo.

Solo materiali di alta qualità, infatti, metteranno a riparo il letto da malfunzionamenti e dall’obsolescenza. Il meccanismo, infatti, deve rimanere fluido nel tempo.